Il termometro è uno strumento immancabile in ogni kit di primo soccorso, a prescindere dalla tipologia di azienda stabilita in base al rischio prevedibile. Può capitare infatti ai lavoratori di qualsiasi settore, soprattutto nei mesi invernali, di manifestare i segni tipici delle malattie da raffreddamento o influenzali che spesso sono accompagnate da febbre di varia intensità.
Stabilire il valore della temperatura è fondamentale ai fini di una decisione finalizzata alla permanenza o meno del lavoratore al proprio posto. Se per esempio il termometro rileva un valore di 39°, l’attività lavorativa non è compatibile anche se la persona apparentemente sta bene. Certo, ogni persona tollera la febbre in maniera diversa ed ognuno conosce quindi i propri limiti e le proprie modalità di comportamento, ma ci sono dei valori per cui è opportuno comunque allontanarsi dal proprio posto di lavoro. La misurazione della temperatura riguarda inoltre le persone esposte al calore, sia naturale in estate, sia artificiale in comparti lavorativi come ad esempio le fornaci ed i forni, che possono manifestare segni di malessere ed essere vittime del “colpo di calore”. In questo caso occorre chiamare il 118, collocare la persona all’ombra e raffreddarla con spugnature fredde e, se possibile, misurare la temperatura ai fini di valutazione. Talvolta la temperatura può superare i 40° con ripercussioni neurologiche per il lavoratore.
La misurazione della temperatura avveniva tradizionalmente con il termometro clinico a mercurio. Questo è un termometro a massima che, una volta raggiunto il valore, non scende se non si scuote energicamente. Il termometro va posizionato sotto l’ascella e si legge dopo 5 minuti. Dopo l’uso il termometro aziendale va lavato con acqua e sapone, asciugato e riposto. Dal 03/04/2009 questo tipo di termometro non è più in produzione e normalmente viene utilizzato quello digitale.
Come interpretare i valori della temperatura:
- 36,2 – 37,0: range normale.
- 37, 2 – 38,0: rialzo termico, la persona può andare a casa in autonomia.
- 38,2 – 39,0: febbre, la persona può andare a casa in autonomia o accompagnato se è debole. Automedicazione con propri antifebbrili. Se perdura un paio di giorni chiamare il proprio medico.
- 39,2 – 40,0:febbre alta, la persona va accompagnata a casa. Automedicazione con propri antifebbrili. Se perdura elevata chiamare il proprio medico.
- 40,2 – 41,0: febbre altissima. Raffreddare con impacchi freddi e dopo l’abbassamento accompagnare a casa. Automedicazione con propri antifebbrili. Se perdura elevata chiamare il proprio medico.
- Oltre 41: febbre potenzialmente pericolosa. Raffreddare con impacchi freddi e dopo l’abbassamento accompagnare a casa. Automedicazione con propri antifebbrili. Se perdura elevata chiamare il proprio medico.